COME MOTIVARE I PROPRI COLLABORATORI
All’inizio fu la scoperta della Teoria dei Bisogni. Studiata dallo psicologo Abraham Maslow, che individuò cinque livelli gerarchici di bisogni sul lavoro:
1) bisogni fisiologici;
2) bisogni di sicurezza;
3) bisogni di appartenenza;
4) bisogni di stima;
5) bisogni di auto-realizzazione.
Poi fu scoperta la Teoria della Motivazione. Elaborata dallo psicologo statunitense, Frederick Herzberg, che si occupava da anni di motivazione sul lavoro.
Quello che lo studioso sostanzialmente ha fatto è stato interpellare un campione rappresentativo di lavoratori (migliaia di aziende) a cui chiese di indicare i fattori che determinavano il loro soddisfacimento al lavoro.
Il quadro che ne è emerso ha spianato la via a interessanti considerazioni che hanno portato Herzberg a distinguere 2 tipi di fattori:
1. I fattori igienici
corrispondenti a:
1) i bisogni fisiologici;
2) i bisogni di sicurezza;
3) i bisogni di appartenenza;
2. I fattori motivanti
4) i bisogni di stima;
5) i bisogni di auto-realizzazione.
Tra i fattori igienici, o di contesto, vanno menzionati:
- lo stipendio,
- l’ambiente lavorativo,
- la sicurezza,
- la possibilità di instaurare rapporti personali;
- tutti elementi che riguardano cioè il contesto.
E che, secondo lo psicologo, possono sì incidere sulla soddisfazione lavorativa, ma non sempre sulla motivazione.
I fattori motivanti, o di contenuto, invece sono quelli che favoriscono la presenza di lavoratori motivati, gratificati, che percepiscono e sperimentano la possibilità di crescere come professionisti e come uomini.
Tra questi ultimi vanno menzionati:
- la predisposizione di percorsi di carriera,
- l’assegnazione di obiettivi sfidanti,
- l’ottenimento di riconoscimenti.
Insomma, una risorsa dinamica, attiva, orientata a fare sempre passi avanti e mai a fermarsi, anche quando può dirsi soddisfatto della paga e dei risultati che ha, fino ad allora, raggiunto.
La differenza, in termini motivazionali, sta nel fatto che la presenza dei fattori igienici soddisfa, ma non motiva i lavoratori, a differenza della presenza dei secondi che producono una vera e propria motivazione.
IL ROMPICAPO DELL’IMPRENDITORE KAIZEN:
Come trattare con i propri collaboratori
“Nella nostra Software House ci mancava anche l’appendicite dell’Ing. Bonomi.
Ce l’avevamo quasi fatta a preparare il software gestionale per le scadenze prefissate.
Va consegnato lunedì e il cliente è importantissimo e ha insistito molto per la puntualità della consegna.
Del resto, basterebbe poco per completarlo: solo rifiniture di routine.
Fra il personale, il tecnico Marino, che sarebbe perfettamente in grado di farlo, basterebbe che si fermasse tutto sabato a fare lo straordinario, ma figurarsi se quello rinuncia a un sabato, con tutte le sue escursioni, le scalate e i trekking di cui è appassionato.
Quale strategia di comunicazione e negoziazione dovrebbe adottare il Caporeparto per trattare con il dipendente?
Per approfondire vedi il programma dei corsi proposti da TER Consulting
1. corso LA LEADERSHIP EFFICACE
2. corso LA COMUNICAZIONE ASSERTIVA
3. corso LA NEGOZIAZIONE MANAGERIALE