L’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA
Oggi si parla raramente di una componente importante della comunicazione, il Body Language. Il generale processo di cambiamento sta interessando tutte le organizzazioni. In questo quadro si sono affermati i nuovi concetti di conoscenza e di competenza che si sono sostituiti a quello di abilità. Questa novità è legata al processo di evoluzione dei modelli organizzativi e formativi della società contemporanea.
L’economia della conoscenza si basa sulla continua creazione di conoscenza. Essa comporta il trasferimento delle conoscenze e il lavoro descrivibile in termini di processi cognitivi. La nuova economia è globale e produce beni immateriali.
Il nuovo concetto di competenza
Con la fine della società industriale è destinata a tramontare l’idea di abilità professionale. Al suo posto quindi si afferma quella di competenza. Le nuove professionalità destinate ad avere sempre più spazio vanno quindi intese in senso relazionale-informativo-decisionale.
In questo contesto, acquisiscono primaria importanza le soft skill. Si tratta delle cosiddette meta-competenze. Tra le più importanti si contano: comunicazione efficace, capacità collaborative, comunicazione assertiva, ascolto attivo, autostima, leadership di servizio, leadership situazionale, leadership emozionale.
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE
In tempo di pandemia si è di fatti affermata la comunicazione online. Parlare di comunicazione oggi significa soprattutto parlare di comunicazione non verbale. Il Body Language è un complesso di insiemi fatto di movimenti oculari, espressioni, posture e gesti. Anche la scelta dell’ambiente in cui interagire può essere inteso come una comunicazione simbolica. Per esempio, usare un corridoio, un ufficio o una sala riunioni potrebbe essere o meno coerente con il contenuto dello scambio.
Com’è noto, la comunicazione non verbale è una dimensione che deve essere curata con attenzione. Altrimenti ottimi contenuti presentati, però, in una forma svalorizzante, o peggio contraddittoria, difficilmente otterranno apprezzamento.
La comunicazione digitale non verbale
Nell’attuale crisi pandemica, con il massiccio affermarsi delle tecnologie digitali e della comunicazione online, comunicazione non verbale significa anche comunicazione digitale non verbale, con il corollario della necessità di essere consapevoli di come agiamo online con il nostro body language.
Molti cercano di interpretare il non verbale altrui nel tentativo di comprendere quale grado di ricezione abbiano i loro messaggi e le loro proposte. Ma sarebbe anche il caso di domandarci come aumentare la nostra consapevolezza sul nostro comportamento non verbale e come renderlo maggiormente coerente con il nostro messaggio e con le nostre responsabilità di ruolo.
Comportamenti funzionali e disfunzionali
È bene domandarci quanto una posizione dell’interlocutore sia rappresentativa dei suoi pensieri ed emozioni ed è utile imparare a governare al meglio i nostri comportamenti, che potrebbero essere percepiti come disfunzionali.
In altri termini: non è detto che un interlocutore con le braccia conserte e lo sguardo svagato sia in una posizione di chiusura e di disinteresse. Nello stesso tempo, però, se si avvia una riunione, è bene cercare di mantenere una posizione aperta, perché ciò aiuterà i partecipanti a sentirsi accolti.
È pur vero che alcuni comportamenti non verbali sono proprio da evitare. Succede che spesso vengano percepiti come fortemente collegati ad alcuni atteggiamenti interpersonali reattivi. Per esempio: chiusura, autodifesa, nervosismo, noia, impazienza, superiorità.
IL BODY LANGUAGE ONLINE
La risposta istituzionale alla pandemia ha portato la maggior parte delle aziende a favorire le attività lavorative in remoto. Per molti lavoratori si è trattato di una situazione nuova e implementata con grande rapidità. La conseguenza, però, è stata anche una sperimentazione affrettata nell’uso degli strumenti di videoconferenza.
Anche in questo ambito la comunicazione non verbale mantiene la sua importanza. Molti comportamenti, infatti, potrebbero essere oggetto di maggiore attenzione da parte di tutti.
Comportamenti da evitare
Alcuni esempi. Arrivare in ritardo o abbandonare in anticipo è un comportamento che dovrebbe essere il più possibile evitato. Gli incontri on line in cui non si accende la videocamera vengono percepiti come disinteresse. La richiesta di videoconferenze su contenuti che potrebbero essere tranquillamente gestiti via telefono. L’uso smodato di chat e mail nel tentativo di “rintracciare” un collega o collaboratore. L’uso di schermi multipli. La regolazione del volume dei microfoni esterni.
Il body language come metacomunicazione
La pragmatica della comunicazione studia la comunicazione non verbale come disciplina neuro scientifica. La tecnica ha chiarito la funzione del Body Language. Esso permette di decodificare il linguaggio perché attraverso il corpo parlano le emozioni.
La comunicazione non verbale permette di confermare o disconfermare quello che stiamo dicendo. Perché svolge una funzione metacomunicativa che sostiene e completa la comunicazione verbale.
CONSAPEVOLIZZARE GLI AUTOMATISMI
Alla luce di queste considerazioni, occorre, quindi, consapevolizzare il proprio approccio comunicativo. È bene anche valorizzare le potenzialità dell’adozione di uno stile assertivo nella comunicazione non verbale. Inoltre sia nella sfera privata che in ambito professionale occorre favorire lo sviluppo di modelli di comunicazione persuasiva ed efficace.
La formazione manageriale sulla comunicazione consente proprio di acquisire tecniche comunicative efficaci. Purché coerenti con i risultati desiderati.
È necessario imparare a identificare lo stile utilizzato dall’interlocutore. Nello stesso tempo essere capaci di diversificare il proprio approccio in base alle caratteristiche dell’altro. Allo scopo di sviluppare la propria intelligenza relazionale per agire di conseguenza nel modo più efficace possibile.
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